L’Indonesia introduce una task force per eliminare la dipendenza dal dollaro
L’Indonesia ha introdotto una task force per eliminare la dipendenza dal dollaro, al fine di promuovere l’uso della rupia nelle transazioni bilaterali e per diversificare il rischio dalla moneta statunitense.
L’Indonesia e la sua banca centrale (Bank Indonesia) hanno introdotto una task force per promuovere l’uso della rupia nelle transazioni bilaterali. Il Paese mira a ridurre la sua dipendenza dal dollaro e a diversificare i pagamenti sulla scena internazionale attraverso le transazioni in valuta locale (LCT). Oltre alla Banca d’Indonesia, faranno parte dell’unità operativa anche la Financial Services Authority, la Deposit Insurance Corporation e diversi ministeri.
L’Indonesia abbraccia la de-dollarizzazione
L’Indonesia effettua già transazioni in valuta locale con Cina, Giappone, Malesia e Tailandia. Si augura di lanciare un sistema di pagamento transfrontaliero che incoraggi le transazioni in LCS con Singapore entro la fine del 2023.
Per l’Indonesia, la decisione è in linea con l’iniziativa volta a ridurre la dipendenza del Sud-Est asiatico dal dollaro negli scambi internazionali. Nel corso del 42° Summit ASEAN, l’Indonesia, insieme ai suoi partner ASEAN, ha firmato un accordo per promuovere una migliore connettività regionale dei pagamenti e l’uso di transazioni in valuta locale. Attraverso questa iniziativa, i Paesi membri dell’ASEAN mirano ad incrementare gli scambi commerciali all’interno del blocco, migliorando le catene del valore regionali e rafforzando la resilienza finanziaria.
La Cina si è liberata dei titoli del Tesoro statunitensi e ora detiene 870 miliardi di dollari di debito, il minimo dal 2010. L’Iraq ha ora permesso che gli scambi commerciali con la Cina siano regolati con lo yuan, e la Cina e l’Arabia Saudita stanno considerando di fissare il prezzo di alcune vendite di petrolio in yuan. Le banche centrali dell’Indonesia e della Corea del Sud hanno concordato di diffondere l’utilizzo delle rispettive valute locali per le transazioni bilaterali, mentre l’India e gli Emirati Arabi Uniti hanno raggiunto un accordo per effettuare gli scambi nelle loro valute.
Inoltre, i rialzi degli interessi imposti dalla Federal Reserve per combattere l’inflazione interna, hanno costretto le banche centrali di tutto il mondo ad aumentare i propri tassi di interesse, rendendo più difficile per le imprese e i consumatori prendere in prestito capitali.
Non esistono ancora, comunque, alternative reali al dollaro statunitense. Il dollaro è ancora la valuta dominante tra le riserve mondiali dei mercati valutari, rappresentando circa il 58% delle riserve nel quarto trimestre del 2022.
L’ASEAN spinge la de-dollarizzazione attraverso un nuovo sistema di connettività dei pagamenti
Un’iniziativa dell’ASEAN per migliorare il panorama regionale dei pagamenti e incoraggiare le transazioni in valuta locale è stata il lancio del QR code universale a risposta rapida.
Le banche centrali di Filippine, Indonesia, Malesia, Singapore e Tailandia hanno adottato sistemi di pagamento contactless con QR code per beni e servizi tra i Paesi, incoraggiando così una maggiore inclusione finanziaria per i consumatori e le MPMI della regione.
Ciò significa anche che una transazione in Thailandia, effettuata con un’app indonesiana, sarà pagata attraverso uno scambio diretto tra rupia e baht, evitando l’intermediazione del dollaro statunitense. Una volta completati i collegamenti, le banche centrali cercheranno di connettersi con altri cluster in tutto il mondo.
È importante osservare che l’iniziativa incoraggerà una maggiore inclusione finanziaria per la popolazione della regione con scarso accesso ai servizi bancari. Si stima che il 50% della popolazione del Sud-Est asiatico sia ancora priva di un conto bancario, ovvero non abbia accesso ai servizi bancari più elementari. Inoltre, per le MPMI della regione (che rappresentano il 99% di tutte le imprese) che utilizzano i sistemi di pagamento QR, sarà più facile cogliere le opportunità offerte dal mercato, oltre che effettuare investimenti, semplificando la scalata alla catena del valore.
Gli ASEAN temono l’effetto delle sanzioni
I Paesi del Sud-Est asiatico sono sempre più diffidenti nei confronti del ruolo che il dollaro americano svolge nelle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti, insieme all’Unione Europea, hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di riserve estere della Russia e hanno impedito alle sue principali banche di accedere alla rete SWIFT, nel tentativo di paralizzare