L’Indonesia valuta l’ipotesi di rilasciare visti quinquennali esenti da tasse per i “nomadi digitali”
Il governo indonesiano sta discutendo se rilasciare visti per nomadi al fine di attirare nomadi digitali nel Paese. I titolari potranno soggiornare per cinque anni, in esenzione fiscale, ma solo se potranno dimostrare che il loro reddito deriva dall’estero. Se approvato, il visto per nomadi sarà uno dei più lunghi al mondo, dato che la maggior parte dei Paesi offre ai nomadi digitali solo un massimo di 90 giorni.
L’Indonesia sta valutando la possibilità di rilasciare dei “visti nomadi” (nomad visas) per attirare i nomadi digitali a lavorare da destinazioni popolari del Paese, come l’isola di Bali.
Il visto speciale per nomadi consentirà ai suoi titolari di rimanere in Indonesia per cinque anni. Inoltre, i nomadi potranno soggiornare nel Paese in esenzione fiscale, a condizione che il loro reddito provenga dall’estero. Se approvato, la durata del soggiorno offerta dal visto per nomadi sarà una delle più lunghe al mondo.
Il ministro del Turismo indonesiano, Sandiaga Uno, punta a migliorare l’impatto dell’industria turistica sull’economia locale attraverso il turismo ecologico e gli eventi sportivi, attirando viaggiatori con una capacità di spesa più alta.,. Lo scorso marzo, il Paese ha ospitato con successo la sua prima gara di MotoGP dal 1977, , e la prima gara di Formula E a giugno di quest’anno.
L’Indonesia, la più grande economia dell’ASEAN, ha eliminato la maggior parte delle restrizioni per i turisti internazionali e il governo si aspetta fino a 3,6 milioni di visitatori stranieri quest’anno. Prima della pandemia, il Paese ha visto un graduale aumento degli arrivi di turisti stranieri, passati da otto milioni nel 2012 a 16 milioni nel 2019, di cui sei milioni diretti a Bali.
Il governo vuole che l’industria del turismo contribuisca all’otto percento del PIL rispetto all’attuale quattro percento. Un obiettivo ambizioso per l’Indonesia, che dovrà così attirare circa 20 milioni di visitatori.
Le cinque destinazioni turistiche superprioritarie dell’Indonesia
Nel 2017, il governo indonesiano aveva in programma lo sviluppo di “10 nuove Bali”, per ridurre l’eccessiva dipendenza del Paese da Bali nell’attirare turisti stranieri. Questo piano è stato ora ristretto a “cinque destinazioni turistiche super-prioritarie”. Queste sono:
- Mandalika – si trova sull’isola di Lombok ed è la sede del primo MotoGP in Indonesia dal 1977.
- Borobudur – il tempio buddista più grande del mondo, risalente all’ VIII secolo. È stato restaurato negli anni Settanta.
- Lago Toba – un grande lago nella provincia di Sumatra Settentrionale che si trova nella caldera di un vulcano.
- Labuan Bajo – città di pescatori situata all’estremità occidentale dell’isola di Flores, è conosciuta come la porta d’accesso alla casa del drago di Komodo.
- Likupang – si trova nella provincia di Nord Sulawesi ed è famosa per le attività di snorkeling e immersione.
L’infrastruttura sarà fondamentale
Lo sviluppo delle infrastrutture necessarie sarà fondamentale se il Paese vuole trarre vantaggio dal suo variegato ambiente turistico, in particolare nelle cinque destinazioni prioritarie. Circa il 70% dell’Indonesia è costituito da territori remoti con scarse infrastrutture e ospita popolazioni di piccole dimensioni. I visitatori di queste destinazioni devono spesso fare affidamento su servizi di traghetto inaffidabili e voli costosi (che possono essere più costosi di quelli internazionali), oltre che su forniture elettriche inaffidabili e strade in cattivo stato.
Mandalika e Labuan Bajo hanno piccoli aeroporti internazionali, mentre Borobudur e il Lago Toba distano rispettivamente due e quattro ore dall’aeroporto più vicino. Bali, invece, ha il secondo aeroporto più grande dell’Indonesia per numero di compagnie aeree e dista solo 40 minuti di auto dal centro turistico più vicino. Inoltre, l’aeroporto riceve voli diretti da Singapore, Pechino e Sydney, oltre a molte altre città internazionali.
Tuttavia, la spesa per le infrastrutture rimane un punto focale per il Presidente Joko Widodo al suo secondo mandato, con oltre 400 miliardi di dollari di progetti infrastrutturali previsti fino al 2024. Tra questi, la costruzione di oltre 2.000 km di autostrade, 25 nuovi aeroporti e 35.000 MW di impianti elettrici.