Il Vietnam rafforza i collegamenti finanziari regionali attraverso l’interconnessione dei pagamenti
Il Vietnam ha ufficialmente aderito all’iniziativa dell’ASEAN sui pagamenti digitali a livello regionale, che mira a migliorare i sistemi di pagamento transfrontalieri nella regione. L’iniziativa RPC, finalizzata al potenziamento dei pagamenti transfrontalieri, è stata concordata in occasione del Summit del G20 del 2022.
Il 25 agosto 2023, il Vietnam, tramite la sua banca centrale – la State Bank of Vietnam (SBV) – ha aderito ufficialmente all’iniziativa Regional Payment Connectivity (RPC). L’iniziativa RPC è stata avviata dalle banche centrali dell’Indonesia, Singapore, Tailandia, Malesia e Filippine nel 2022, durante il Summit del G20, per sviluppare e migliorare i principali sistemi di pagamento transfrontalieri, come ad esempio l’utilizzo dei pagamenti tramite QR-code, nel sud-est asiatico.
La partnership mira a sostenere la ripresa post-pandemia dei Paesi della regione, con l’obiettivo specifico di favorire le micro, piccole e medie imprese (MPMI). Le MPMI sono le forme di impresa dominanti nel Sud-est asiatico, e rappresentano tra l’88 e il 99% di tutte le imprese e circa il 70% dell’occupazione totale.
L’iniziativa per l’interconnessione dei pagamenti può aumentare l’inclusione finanziaria del Vietnam.
L’iniziativa RPC può contribuire ad aumentare l’inclusione finanziaria del Vietnam. Nonostante circa il 70% della popolazione adulta possieda un conto bancario, essa è fortemente svantaggiata e più della metà non ha accesso al credito.
Nel frattempo, l’ASEAN-5 – Indonesia, Singapore, Tailandia, Malesia e Filippine – ha siglato accordi per collegare i propri sistemi di pagamento con i codici QR. Ciò consentirà ai consumatori indonesiani, ad esempio, di pagare beni o servizi in Tailandia, scansionando i codici QR tailandesi. E quando i consumatori tailandesi acquisteranno prodotti o servizi in Indonesia, potranno utilizzare le loro applicazioni mobili per scansionare il “Quick Response Code Indonesian Standard” (QRIS).
L’iniziativa RPC contribuirà inoltre a favorire l’economia digitale del Vietnam, che nel 2022 ha registrato un valore lordo delle merci (GMV) di 23 miliardi di dollari. Si prevede un aumento tra i 120 e i 200 miliardi di dollari entro il 2030. Le transazioni di e-commerce sono destinate a guidare questa crescita, con un GMV di 14 miliardi di dollari nel 2022, con la previsione di raggiungere 32 miliardi di dollari entro il 2025.
Per questo motivo, i codici QR possono incoraggiare le MPMI vietnamite ad effettuare più pagamenti senza contanti, soprattutto perché la maggior parte delle MPMI sono illegali; Secondo il World Economics, il sommerso vietnamita è stato valutato in 315 miliardi di dollari di PIL e PPP.
Ostacoli all’inclusione finanziaria nel sud-est asiatico
Il contante regna sovrano
Poiché la maggior parte delle MPMI del Sud-Est asiatico appartiene al sommerso, i salari vengono pagati in contanti, soprattutto nelle comunità rurali e a basso reddito. Senza il tracciamento dei conti bancari, molte MPMI del Sud-Est asiatico e i loro dipendenti non hanno credito: questo ostacola la loro capacità di accedere a servizi finanziari, come prestiti aziendali o mutui.
Cultura finanziaria
Nel sud-est asiatico, il basso livello di cultura finanziaria influisce sul limitato accesso ai servizi finanziari. La cultura finanziaria è limitata a circa il 30% della popolazione adulta della regione: una percentuale molto inferiore rispetto alla media globale.
L’importanza del cellulare
Nel Sud-Est asiatico le persone che possiedono un cellulare sono più numerose rispetto a quelle che dispongono di un conto bancario. Il cellulare è quindi fondamentale per raggiungere l’inclusione finanziaria nella regione, in quanto consente agli utenti di accedere ai portafogli online, collegati ai codici QR.
Alcuni dei portafogli digitali più utilizzati nel Sud-est asiatico sono GrabPay, GoPay, OVO, MoMo e PayFazz. Attraverso questi portafogli digitali, i consumatori possono effettuare transazioni online senza avere un conto bancario. Inoltre, man mano che sempre più consumatori e aziende utilizzano questi portafogli digitali, aumentano i dati a disposizione sul loro comportamento finanziario e sulle tendenze al consumo. Le istituzioni finanziarie saranno quindi in grado di adattare l’offerta di prodotti finanziari a questa fascia demografica.
Per gli investitori stranieri nel settore degli e-wallet, è essenziale offrire un’esperienza incentrata sul cliente e sulla sua scelta del metodo di pagamento, dalle operazioni bancarie online ai pagamenti tramite i minimarket.
Prestito P2P
Molte MPMI del Sud-Est asiatico hanno modelli di business incompatibili con le caratteristiche dei prodotti finanziari offerti da banche e altre istituzioni finanziarie come ad esempio, tra gli altri, i termini di pagamento per i programmi di prestito, le forme di garanzia e la qualità del credito.
Il prestito peer-to-peer (P2P) è un modello di finanziamento in grado di servire la popolazione insoddisfatta dai servizi proposti dalle banche, o coloro che non possiedono un conto bancario nella regione. Ad esempio, in Indonesia ci sono già oltre 160 società fintech ufficialmente registrate che offrono servizi di prestito P2P, il cui valore, nel 2020, è stato valutato in oltre 7 miliardi di dollari. Questi microprestiti stanno diventando sempre più popolari perché richiedono tempi brevi di erogazione (meno di 24 ore) e l’importo è solitamente inferiore ai 100 dollari. Inoltre, i termini e le scadenze dei prestiti sono contenuti e vengono ripagati entro poche settimane.